Federica - Luglio 2018

Chi di noi non ha un sogno? Il mio da sempre è stato l’Africa. In realtà questo amore non so che origini abbia, so solo che da bambina alla domanda « qual è il tuo sogno » la risposta era sempre la stessa « aiutare l’Africa ».

Per tanti anni l’ho sognata, grazie al mio lavoro ho avuto modo di conoscere tante persone africane di diverse nazionalità nel mio Paese e oggi grazie al mio crederci costante sono riuscita a VIVERLA.

Realizzare un sogno non è facile, talvolta è un percorso ad ostacoli ma le cose belle hanno sete di tempo, cura, costanza e speranza.
Bisogna lottare sempre per quello in cui si crede, non bisogna farsi abbattere da niente e nessuno, il nostro sogno è nostro e basta, solo noi possiamo realizzarlo, da soli, con le nostre forze e il vostro coraggio. Ce l’ho fatta!

Non riesco a trovare le parole per descrivere la mia esperienza in Kenya come psicologa volontaria con l’Aina Onlus, l’ho vissuta profondamente ed è stata la più bella della mia vita.

Il Kenya è un altro mondo, è vero, ma la vera ricchezza risiede nella popolazione che nonostante tutto reagisce con l’ arma più potente e disarmante, il sorriso. Si sorride sempre, ci si ama, ci si aiuta, si condivide tutto. Tutti per uno, uno per tutti. Un bianco in una città non turistica? « hi, you are welcome in Kenya ». Sei il benvenuto e ti offrono ciò che hanno: due patate, un bicchiere di thè, una scodella di fagioli, dei fiori selvatici. Con orgoglio ti presentano la propria famiglia, la loro « casa ». Casa è dove c’è la famiglia, ovunque sia.

Non smetterò mai di ringraziare tutti i bambini e lo staff del villaggio-famiglia “Bimbi del meriggio”: i loro sorrisi, gesti e parole sono e saranno sempre nel mio cuore, insegnamenti che mai dimenticherò. Amavo l’Africa e ora ancor di più grazie a loro. L’ho sognata per anni, l’ho vissuta e ricomincio a sognarla. Sono partita dall’Italia con un progetto ben preciso nonostante sapessi che probabilmente non sarei riuscita a realizzare tutto ciò che avevo in mente, invece una volta arrivata al villaggio tutto è nato molto spontaneamente. Ogni giorno è stato una sorpresa, una meraviglia.

Mi ero promessa, conoscendomi, di non affezionarmi a nessun bambino in particolare, ma quando si tratta di sentimenti ed emozioni è impossibile controllarsi. Mi sono legata molto a Prince Murimi (non ricordo bene il cognome), un bambino di cinque anni fantastico, due occhi come due stelle, un sorriso come il sole e due fossette dolci come pasticcini. Penso a tutti i bambini con molto affetto e non vedo l’ora di rivederli, ma a lui in modo particolare, inutile nascondere il sentimento autentico che provo nei suoi confronti.

Spero nel mio piccolo di aver lasciato una piccola impronta del mio passaggio nella vita di tutti coloro che mi hanno conosciuta, loro sicuramente ne hanno lasciata una grande nel mio cuore.

Nonostante apparteniamo tutti alla stessa razza, quella umana, nella « diversità » culturale, linguistica, religiosa ecc. si nasconde un universo di ricchezza, auguro a tutti un’apertura verso esso e la meraviglia di scoprire un mondo, il mondo.

Grazie a tutti.

Con stima e affetto,

Federica